PRESENTAZIONE CATALOGO 2023 PROPOSTA VINI A ROMA.

Domenica 29 e Lunedì 30 gennaio, presso la nuova fiera di Roma (padiglione 2), si è tenuta la presentazione del nuovo catalogo 2023 di Proposta Vini con la partecipazione di ben 224 produttori.

Un grande evento con una particolare attenzione anche al modo dei distillati, birre e liquori con ben 13 produttori presenti.

Piccola premessa rivolta a chi ancora non conoscesse questo catalogo. Proposta Vini da molto mette in risalto i piccoli produttori italiani ed esteri, includendo i vini vulcanici, viticoltura eroica e vini estremi, ma anche liquori, distillati e birre, senza tralasciare mai la qualità.

Ormai sono anni che partecipo alla presentazione del nuovo catalogo organizzata da Proposta Vini ed ogni volta resto sorpreso dall’impeccabile organizzazione, ma la cosa più bella è il rapporto che si crea con i produttori, direi quasi di familiarità, che in questo periodo può fare solo bene! 

A seguire le foto dei vini che sono riuscito a degustare. Non sono moltissime perché sono entrato alle 12:30 e uscito alle 16:00.

-Champagne Encry. Enrico e Nadia sono produttori di Champagne ormai molto conosciuti ed affermati e con grande orgoglio Italiano sono riusciti ad imporsi nel mondo dello champagne. 

In occasione della manifestazione oltre ai loro cavalli di battaglia, hanno proposto anche la nuova linea di champagne, ovviamente aumentando la produzione di raccolto che si divide in tre villaggi. Encry è sempre una garanzia.

-Champagne Dourdon de Vieillard. La Maison si trova nel cuore della Vallée de la Marne. Questi champagne hanno un gusto fruttato e floreale per quanto riguarda la Cuvée Blanc de Blancs, fino ad arrivare alle note speziate e tostate della Cuvée Prestige Millésimée. Ottimi champagne, freschi e con una grande vivacità!

-Champagne Binon Coquard. Si trova nella zona a sud della regione Champagne; sono vini che hanno una bassa anidride solforosa con profumi che spaziano più sulle note fruttate. Li ho trovati di facile beva, molto gradevoli, direi già pronti.

-D’araprì. Cantina con sede a San Severo (FG) che produce ottimi spumanti. Oltre al classico pinot nero e al montepulciano, l’azienda ha deciso di puntare anche su un vitigno insolito per quanto riguarda il mondo della spumantistica: il bombino bianco. Una mossa molto coraggiosa ma che alla fine li ha premiati per la qualità dei loro spumanti, veramente notevoli!

-Piffer. Ho conosciuto questa cantina grazie ad vino fantastico, immortale quanto estremo, il “Talento”, Metodo Classico Tradizionale Brut Neno 992 (pinot nero e chardonnay), 276 mesi sui lieviti. Devo dire che anche gli spumanti che abbiamo assaggiato qui non sono da meno, molto gradevoli, freschi con una buona sapidità, un sorso che non stanca mai!!!

Skepparps Vigard. Questa cantina situata nel sud della Svezia di proprietà di Bengt Åkesson ma la cui produzione è curata dall’enologo trentino Vito Piffer, è stata una vera scoperta, mai avrei pensato di bere dei vini Svedesi da varietà di uve solaris. Sia gli spumanti che i vini hanno una bella aromaticità marcata che viene bilanciata da un’importante acidità. Anche se io non sono un grande amante dei vini aromatici, devo dire che mi sono piaciuti molto. Complimenti!

-Erpacrife. Anche in questo caso abbiamo di fronte un’azienda formata da 4 ragazzi volenterosi che si sono conosciuti alla scuola enologica di Alba ed hanno deciso di produrre spumanti di qualità puntando su uve alternative: Cortese, Erbaluce, Timorasso, Moscato bianco di Canelli e Nebbiolo, cambiando anche la classica bottiglia champagnotta con l’albeisa (tipica bottiglia delle Langhe). Vini che quando li bevi dimostrano tutto il loro carattere e sanno farsi apprezzare anche da intenditori di spumanti.

Cave de Mont Blanc. Questa è una postazione che non potevo perdere. Con la cantina Cave de Mont Blanc parliamo davvero di viticoltura eroica, eh si! Qui si spumantizza in alta quota a ben 2173 mt sul livello del mare ed ottenuti da sole uve prié blanc, un vitigno autoctono valdostano. I loro spumanti presentano una grande freschezza, tanta mineralità , ma viene bilanciata dalla sapidità e morbidezza, vini unici e coraggiosi.

-Candidaterra. Giovane azienda laziale, precisamente della bellissima Ventotene. Il viticoltore Luigi Sportiello e l’enologo Vincenzo Mercurio producono due vini, uno spumante e un vino bianco entrambi ottenuti da uve falanghina, greco e fiano. L’isola di Ventotene ha origini vulcaniche e dentro questi vini infatti troviamo molta mineralità e sapidità ma in compenso sono vini che hanno anche eleganza, finezza e persistenza. Devo dire che il gran lavoro che stanno facendo di questi ragazzi, sta dando i suoi frutti. Chapeau!

-La Caldarola. Azienda situata a Santa Margherita di Ala (Trento). Da loro ho assaggiato due pinot grigio: Pinot Grigio IGT Delle Dolomiti  ed un Cru Gazzi – Pinot Grigio IGT Delle Dolomiti. Entrambi i vini non presentano la classica colorazione del pinot grigio perchè le uve vengono vinificate in bianco. Mentre nel primo le note di fiori bianchi, frutta a polpa bianca ed erbe aromatiche si esaltano di più, nel secondo si sente di più la pietra focaia, ma la cosa che hanno in comune è la nota acida non molto pronunciata, una bella rotondità e persistenza. Vini morbidi ma che avranno sicuramente lunga vita in cantina per migliorare con il tempo.

-Picchioni Andrea. L’Azienda Agricola Picchioni Andrea si trova nella piccola Valle Solinga a Canneto Pavese (PV) . Il proprietario Andrea ci ha fatto assaggiare il Buttafuoco ‘Riva Bianca’, una riserva formata da tre vitigni: Croatina, Barbera e Vespolina, che affina per almeno 12 mesi in legno e almeno 6 mesi in bottiglia prima di essere commercializzato. Un vino che ti fa davvero assaporare il territorio dell’Oltrepò Pavese: intenso e persistente, la gradazione alcolica è ben integrata nel sorso con il tannino importante ma mai invasivo. Sicuramente il tempo potrà solo migliorare questo vino!

Giancarlo Travaglini. Azienda piemontese situata a Gattinara (VC). Abbiamo assaggiato due vini prodotti esclusivamente con uve nebbiolo: il Tre Vigne: prodotto solo nelle migliori annate è un vino che affina per 36 mesi in botti di rovere di Slavonia; Il Sogno: che affina per 36 mesi in botti grandi di Slavonia e 8 mesi in botti piccole. Mentre nel primo i sentori virano più sulla frutta rossa e qualche accenno sui sentori terziari, il sorso risulta avvolgente con un tannino importante, nel secondo cambia tutto: la frutta rossa diventa matura, sentori di cioccolato, liquirizia, ma anche note tostate come il caffè, con una leggera nota balsamica, al sorso è elegante ma allo stesso tempo deciso; anche se è prodotto in Piemonte la prima sensazione che mi ha dato è che stessi bevendo un amarone.

 

Diego Conterno. Conosco bene i vini dell’azienda e proprio in questa postazione ho assaggiato l’ultimo vino: Il barolo di Diego Conterno. Un vino che amo in particolare, amo quei sentori di frutti rossi, speziati che ricordano il pepe e la cannella, ma anche sensazioni di cioccolato, vaniglia e liquirizia, in bocca risulta come si dice in gergo “croccante” con un tannino levigato. La vera eleganza del nebbiolo, fantastico!

-Glaswegin Original Gin. Colpito dall’originalità della bottiglia monocromatica, ho terminato la degustazione con un bel London dry gin Scozzese prodotto a Glasgow e distillato in alambicco, ovviamente miscelato con tonica. Per la prima volta ho assaggiato questo Gin prodotto con 8 botaniche: il ginepro italiano, coriandolo russo, angelica, alloro, camomilla, pepe rosa, fiori di arancio e cardo, ma la particolarità, come è scritto anche nell’elenco degli ingredienti (sulla bottiglia) è il latte di cardo mariano coltivato ​​localmente. Al sorso risulta gradevole e fresco, gioca molto sulle morbidezze. Da provare almeno una volta, non ve ne pentirete!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *