Al 7° piano (roof room) del Marriott Grand Hotel Flora situato in una delle più rinomate vie di Roma, la conosciutissima via Veneto, si è svolta una degustazione molto interessante dove ho avuto la fortuna di partecipare grazie all’invito di un mio grande amico Antonello Russo; La degustazione è organizzata dall’Istituto del vino di qualità Grandi Marchi ( composto da 18 prestigiose famiglie vinicole italiane, l’Istituto Grandi Marchi promuove le migliori bottiglie e produttori del Paese su scala mondiale).
Di seguito troverete tutti i miei assaggi:
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Cuvée Prestige edizione 44. Affinato per circa 25 mesi sui lieviti ed assemblato con 3 vitigni in diverse percentuali, 81,5% di chardonnay, 17 % di pinot nero 1.5 % di pinot bianco provenienti da annate diverse (71% vini vendemmia 2019, 26% vini riserva 2018 e 3% vini riserva 2017). Al naso emana sentori di agrumi, pesca e fiori con una leggera nota tostata, in bocca risulta fresco ed equilibrato, non molto sapido ma con una buona mineralità. Per me questo spumante ha un grande potenziale, ma bisogna acquistarlo e dargli tempo di riposare qualche anno in cantina.
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Ca’ del Bosco Franciacorta Vintage Collection Extra Brut 2018. Affinato sui lieviti per 48 mesi, anche in questo caso troviamo tre vitigni. 64% Chardonnay , 26% Pinot Nero e 10% di Pinot Bianco. Questo Franciacorta al naso è più intenso, ricco, si sente la frutta fresca e agrumata ma più matura e note evolute come la piccola pasticceria,la crosta del pane ma anche sentori di miele e vaniglia, in bocca è fresco ma allo stesso tempo strutturato e persistente, grande spumante!
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Alois Lageder Guan 2021.100% Chardonnay, ancora troppo giovane ma già al naso oltre ai sentori di fiori gialli da anche quella sensazione che ricorda la frutta esotica e la pesca, in bocca è morbido, fresco e con una buona mineralità direi equilibrato,sicuramente da assaggiare tra qualche annetto!
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Alois Lageder Gewürztraminer 2020. Non sono un grande amante di questo vitigno, purtroppo a cena non riesco a berne più di uno, massimo due bicchieri, ma devo dire che di questa bottiglia la berrei molto volentieri e sapete perchè?! oltre a sentire l’aromaticità del vitigno (che alla fine può stancare) quì troviamo anche l’acidità spiccata, una freschezza che lo bilancia alla perfezione e lo rende molto gradevole. Complimenti!!
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Jermann Capo Martino 2020. Ribolla Gialla, Friulano e Picolit, viene affinato in botti di rovere per circa 10 mesi e commercializzato due anni dopo la vendemmia, quindi l’annata che ho bevuto è appena uscita. Questo vino è un giovanotto con delle potenzialità di miglioramento veramente notevoli, un naso intenso, frutta ancora non proprio matura tipo banana e mela, fiori gialli come la ginestra, con una leggera nota tostata, ma nche la sensazione di vaniglia, miele e tostatura, in bocca invece l’ho trovato molto fresco con una leggera aromaticità, non molto equilibrato ma questo perchè come già detto è un vino troppo giovane per esprimersi al meglio, sono vini che hanno bisogno di tempo e tra qualche anno sarà veramente notevole!
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Folonari ‘La Pietra’ Tenute del Cabreo 2018. 100% Chardonnay, affinato per 12 mesi in tonneaux di rovere e altri 6 mesi il bottiglia, appena ho avvicinato il bicchiere al naso ho percepito immediatamente dei profumi importanti e molto gradevoli, frutta matura, come la pesca, mela, mango, fiori gialli, anche essiccati come la camomilla, note di vaniglia e miele, in bocca è molto bilanciato con un’importante sapidità e pesistenza. Un vino che ha personalità da vendere!
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Riviera, Preludio N.1 2020: 100% Chardonnay dal nome importante che naturalmente ricorda la sinfonia del famoso compositore Johann Sebastian Bach e da come mi hanno detto è stato il primo chardonnay prodotto in Puglia. Affina per 3/4 mesi sui lieviti in vasche di cemento vetrificato, al naso è molto fruttato dove prevale il sentore di pera e pesca a polpa bianca, al palato si sente tutto il calore del sud, nel complesso è fresco e fruttato, di buona persistenza e complessità.
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Ca’ del Bosco Chardonnay 2017. Continuiamo con il penultimo vino bianco che ho degustato, parliamo sempre di 100% Chardonnay ma con sentori e affinamento più importanti, infatti questo vino affina per ben 9 mesi sui lieviti in barrique dove svolge la fermetazione maloattica ed altri 3 anni e 9 mesi in bottiglia, tutto questo si sente già al naso esprimendo tutta la sua complessità, sentore legnoso poco invadente, frutta esotica, pompelmo,pesca, erbe aromatiche come rosmarino e salvia, leggera tostatura e vaniglia nel finale e trapela anche una leggera nota balsamica. In bocca è elegantissimo, grande bilanciamento tra sapidità, freschezza e mineralità, ottima la persistenza… un Sig. Vino!!!
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Argiolas, Nasco di Cagliari DOC Iselis Bianco 2021. L’ultimo vino bianco assaggiato è stata una vera sorpresa e soprattutto è stata la prima volta che ho bevuto questo vino ottenuto da uve nasco, vitigno autoctono Sardo coltivato nella provincia di Cagliari e Oristano. Affinato per 2 mesi sulle fecce nobili nei medesimi recipienti e in piccola parte in fusti di rovere francese, prima di essere imbottigliato. Al naso i sentori sono molto intensi, frutta tropicale, pera, albicocca e pesca, note vanigliate ma anche erbacee, in bocca è caldo, si sentono i 15 gradi di gradazione alcolica, i sentori del naso tornano prepotentemente, di media struttura, ma con un finale molto pesistente, è stata una piacevole sorpresa!
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Pio Cesare Fides” Barbera d’Alba DOC Superiore Vigna Mosconi 2020. Barbera 100%, affina in botte di rovere francese per circa 12 mesi ed in barriques in piccola parte. Un vino che si lascia bere ma che secondo me può anche riposare in cantina per qualche anno, al naso è intenso maggiormente con sentori di frutta rossa e fiori come la viola con un sentore di tostatura e vaniglia nel finale, in bocca è equilibrato ha una buona struttura ed è persistente. Il tannino è integrato e l’acidità rende la bevuta molto piacevole
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Tenuta San Guido Toscana IGT “Guidalberto” 2020. Vitigni: 60% cabernet sauvignon e 40% di merlot, il vino affina in barrique di rovere francese in piccola parte e legno americano per un periodo di 15 mesi, al naso è veramente molto fine, inizialmente prevale il sentore di frutti rossi e di prugna,mora e ciliegia, ma dopo arrivano anche i sentori come il tabacco e caffè e vaniglia, in bocca è elegantissimo, un tannino setoso, equilibrato e persistente, un vino che si esalta con grandi piatti a base di selvaggina. Chapeau!!
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Pio Cesare Barolo 2018. Questo Barolo affina in botti di rovere francese e di Slavonia per circa 30 mesi e in piccola parte in barriques, al naso emana sentori di viola e sottobosco, ciliegia, vaniglia e tabacco biondo, spezie come il pepe. Al palato è pieno e vellutato, dai tannini levigati, molto ben equilibrato.
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Masi Costasera Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2017. Affinato per 24 mesi in botte e barrique, al naso ha una grandissima intensità e complessità, dai profumi importanti, inziamo dalla prugna, le more, fiori rossi in appassimento, uva passa, cioccolato fondente, tabacco, legno, cuoio, vaniglia, liquirizia e pepe nero. In bocca si sente la gradazione alcolica ma non è fastidiosa, tannino elegante, gusto avvolgente e mai invasivo.
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Argiolas Turriga 2018. Prodotto con uve Cannonau, Carignano, Bovale Sardo e Malvasia Nera, il vino matura per 24 mesi in barrique e affina per 12-14 mesi in bottiglia. Nel calice l’intensità dei profumi si sentono bene già a bicchiere fermo: amarena, frutti di bosco, tabacco, cacao, cannella, vaniglia e una bellissima nota balsamica. In bocca questo vino si quasi “mastica”: sorso potente, caldo, di grande struttura ma molto equilibrato con un tannino veramente elegante.
Una giornata perfetta, in una città stupenda con tanto sole e buon vino! il mio unico consiglio, che non vuole essere una critica, è quello di inserire, in una così importante ed elegante manifestazione, qualche vino più datato!