Continua il viaggio verso le cantine vitivinicole di Montalcino per scoprire e degustare grandi eccellenze enologiche italiane. Oggi parleremo di un’azienda che sicuramente tutti gli appassionati di vino conosceranno, una delle colonne portanti di Montalcino: l’Azienda agricola “La Cerbaiola” (Cantina Salvioni).
L’ azienda, a conduzione familiare, fu fondata nel 1985 da Giulio Salvioni e la Moglie Mirella, i quali ad oggi conducono la cantina assieme ai figli David e Alessia. Da sempre la famiglia Salvioni punta solo ed esclusivamente sulla totale qualità del prodotto finale, producendo annualmente circa 20.000 bottiglie, che si dividono tra Brunello di Montalcino e il Rosso, quest’ultimo prodotto solo nelle annate dove c’è abbondanza di uva.
Attualmente tutta l’azienda conta 20 ettari totali. In foto vediamo i vigneti che si dividono in 3 appezzamenti di terreno, formando complessivamente 4 ettari vitati, i quali hanno diversi anni d’età: il più vecchio ha circa 30 anni, mentre i due più recenti 25 e 17 anni. Per ottenere un grande prodotto di qualità, il lavoro si deve fare soprattutto in vigna e loro lo svolgono veramente nel modo più tradizionale possibile facendo potature corte per ottenere così rese bassissime, dai 25 ai 35 quintali per ettaro. La fase di raccolta delle uve viene svolta esclusivamente a mano, non esiste meccanizzazione, dunque, in tal caso, la selezione è d’obbligo.
Ad oggi l’Azienda è dislocata in due diverse cantine: la prima, che ho avuto il piacere di visitare accompagnato da Alessia, è quella storica situata nel centro di Montalcino dove sono poste le botti in rovere di slavonia da 20 hl; mentre la seconda si trova accanto alle vigne, nella quale vengono svolte tutte le operazioni post vendemmia e anche una parte d’invecchiamento nelle botti più datate.
Il vino più importante che viene prodotto dall’azienda è senza dubbio il Brunello. Durante la visita in cantina, Alessia gentilmente mi ha versato, direttamente dalla botte, il vino che ha terminato i tre anni di maturazione ed è pronto per altri due anni di affinamento in bottiglia.
Come si evince dalla foto il vino presentava un bel colore rosso rubino; al naso aveva un profumo veramente intenso, con sentori di viola, ciliegia e vaniglia. In bocca il tannino era invadente, asciugava la bocca ma lasciava un gusto fantastico. Teniamo sempre conto che questo vino, come già ribadito, ancora deve essere affinato in bottiglia prima della commercializzazione e sicuramente diverrà il Brunello che tutti noi conosciamo. Devo dar ragione a Giulio quando dice che il sangiovese è un “animalaccio”, un cavallo imbizzarrito da domare, aggiungerei!
Rimango sempre del parere che queste eccellenze enologiche, come lo è il Brunello di Salvioni, andrebbero bevute almeno dopo 10 anni dalla commercializzazione per apprezzarle al meglio. Un vino elegante e di estrema longevità!