Quando il gusto e la storia si incontrano: La Taverna del castello a Fiuggi.

Dopo una piccola visita nella bellissima cittadina di Fiuggi, insieme a degli amici decidiamo di fermarci per pranzo al ristorante “La Taverna del Castello”, situato all’interno del suggestivo borgo medievale, precisamente in via Soldato Ignoto n° 7.

Già dall’esterno si può notare che è un ristorante molto caratteristico e originale, curato nei dettagli. Vicino alla porta d’entrata c’era un cesto di noci posizionato su un ciocco di legno e un tronchetto da utilizzare al posto del classico schiaccianoci, davvero un’idea molto carina!

Gli ambienti adibiti ora a ristorante, originariamente erano le stalle della prima fortezza di Fiuggi, dunque sono interamente di legno e pietra ben visibile e dando uno sguardo intorno si possono notare molti elementi risalenti a quell’epoca, ma la cosa sorprendente è che ogni singolo oggetto “moderno” è stato posizionato in modo da renderlo perfettamente in armonia con il luogo originario e circostante…. la prima sensazione è quella di andare indietro nel tempo! 

Il personale di sala gentilmente ci ha fatto accomodare al nostro tavolo, anch’esso molto curato e caratteristico, con piatti decorati, posate avvolte in un tovagliolo rosso, una candela accesa posata su una bottiglia di vino che funge da portacandela  e l’immancabile acqua di Fiuggi. Ci hanno portato il menù e abbiamo subito ordinato impazienti di assaggiare la loro cucina che immaginavamo già rustica e genuina.

Ci viene servito un bel tagliere misto, che conteneva una morbida ricotta e mozzarella di bufala, olive, salciccia, coppietta, bruschetta con pomodorino, prosciutto e formaggio; poi una fonduta di cacio di bufala ai porcini presentata dentro al coccio con dei spiedi che vengono utilizzati per immergere i pezzetti di pane tostato nella fonduta, veramente una goduria, molto calorica ma irresistibile!

Non si può mangiare senza vino e visto che eravamo in ciociaria non potevo che scegliere un ottimo cesanese del Piglio superiore riserva Torre del Piano della cantina Casale della Ioria, annata 2016. Un bel vino prodotto con 100% cesanese di Affile e con una gradazione importante di ben 15 gradi. Nel bicchiere si presenta con un colore rosso rubino intenso, al naso sentori di rosa rossa, mirtillo, liquirizia, ha una buona nota di balsamicità, sentori di torrefazione che ricorda il fondo di caffè, ma anche una leggera nota speziata che ricorda il pepe e la nota dolce della cannella. In bocca è caldo, l’alcol si fa sentire ma non è mai invadente, presenta un tannino morbido e vellutato dato dal  suo affinamento in barili da 350 l; ad ogni sorso ritornano prepotentemente i sentori dell’olfattiva. Un vino di corpo e molto bevibile.

Abbiamo proseguito con due primi, ossia Maccheroni all’albergone al ragù di cervo (distribuito da Selecta) che può essere di origine scozzese o ungherese. La carne di cervo è principalmente molto saporita e intensa che sa amalgamare bene tutti i sapori. Ottime anche tagliatelle di pasta fresca con asparagi selvatici, guanciale e pachino: sapori bilanciati e mantecati al punto giusto, la pasta aveva la giusta consistenza, buona proprio come quella fatta in casa dalle nostre nonne!

Per secondo abbiamo optato per le costolette di abbacchio superiore alla scottadito di origine Neozelandese (distribuito da selecta) e patate al forno come contorno. Veramente un’ottima carne, anche dato dal fatto che in quella zona gli agnelli non sono allevati da latte ma esclusivamente da carne, sono più grandi, brucano solo erba e bevono acqua pura in grandi distese adibite per il pascolo. 

Infine la parte più dolce: un semifreddo alla nocciola con nutella e granella di pistacchio e un tiramisù al bicchiere.

Dunque si è rivelata una bellissima e piacevole scoperta; ci ritorneremo sicuramente!

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