Se c’è un evento capace di far dialogare vino, arte e spiritualità, è proprio Vini d’Abbazia. L’edizione 2025, che si è tenuta dal 6 all’8 giugno nell’incantevole cornice dell’Abbazia di Fossanova, nel Lazio, lo ha dimostrato ancora una volta.

Tre giorni intensi, emozionanti, immersi tra architetture gotiche, aromi di fermentazione e parole che raccontano secoli di passione e tradizione. Un viaggio lento e affascinante che ha conquistato winelover, turisti e curiosi. Non è la solita fiera del vino. A Vini d’Abbazia si incontrano cantine davvero speciali: tutte legate, direttamente o simbolicamente, a luoghi monastici. Sono produttori che portano avanti un’eredità antica , quella dei monaci vignaioli, trasformandola in vini autentici, identitari, spesso sorprendenti.

Il chiostro dell’Abbazia di Fossanova ha accolto oltre 30 produttori, uniti da una filosofia che celebra il rispetto per la terra, il tempo e la spiritualità del vino. Erano presenti realtà diverse, dalle piccole abbazie ai consorzi locali del Lazio.
Descrivere ogni assaggio dei tre giorni sarebbe troppo lungo. Per questo, fornirò un elenco completo delle cantine con annesse foto e in seguito, approfondirò con altre recensioni i vini che mi hanno più colpito.
Elenco Cantine con foto di vini degustati: 1) San Francesco della Vigna – Santa Margherita; 2) Abbazia di Praglia; 3) Abbazia di Busco; 4) L’avventura; 5) Convento dell’Annunciata Wine Retreat – Bellavista; 6) Valle Isarco; 7) Abbazia di Novacella; 8) Monastero Trappiste di Vitorchiano; 9) Giorgio Pecora Vini; 10) Beppe Marino Monastero di Santo Stefano Belbo; 11) Abbazia di propezano; 12) Muri-Gries Tenuta / Cantina Convento; 13) Castello di Magione; 14) Arnaldo Caprai;15) Abbazia di Rosazzo – Livio Felluga; 16) Azienda Agricola Vigne Toniche; 17) Molino 7Cento; 18) Giuseppe Grasso, cascina del monastero – Opera Pia Barolo.



Non potevo mancare il primo giorno alla masterclass “Il Cesanese: vino dei papi”! Un’occasione unica, guidata da Andrea Amadei, sommelier e celebre voce del programma radiofonico “Decanter” su Rai Radio 2. Durante la degustazione, ho avuto il piacere di scoprire e assaporare ben 9 etichette, frutto del lavoro di: Casale della Ioria (rosato), Maria Ernesta Berucci, Maria Elena Sinibaldi, Coletti Conti, Cantina Pileum, Federici, L’Avventura, Alberto Giacobbe e Giovanni Terenzi. È stato un percorso bellissimo per scoprire sempre più questo rosso elegante, strutturato e complesso, capace di evolvere bene con l’invecchiamento e che rappresenta un’eccellenza del panorama enologico laziale.”

Vino e cibo camminano insieme. Così accanto ai calici ho abbinato le delizie gastronomiche del Villaggio del Gusto curato da Slow Food Lazio ( situato di fronte il viale dell’abbazia) che ha proposto specialità locali, formaggi, pane artigianale di Priverno come la Falia, salumi, conserve e piatti preparati al momento, tutti in linea con i principi del buon cibo. Per quanto mi riguarda ho assaggiato La Falia con mortadella alla piastra del panificio Magliocchetti, le confetture dell’azienda agricola Capocetti Stefano, la pizza fritta di dei fratelli Emanuele e Gianmarco Campana e il prosciutto di suino brado tagliato a mano da Fulvio proprietario dell’azienda “Le Cantine di via Giardini”. A completare il quadro, dalle 22:00 in poi, un ottimo gruppo musicale proponeva un repertorio soft, ideale per rilassarsi e godersi la serata.

Vini d’Abbazia non è solo un evento per chi ama il vino: è un’esperienza immersiva, fuori dal tempo, che ti invita a rallentare, ascoltare, assaporare. Se cerchi autenticità, bellezza e sapori veri, Fossanova è il posto giusto. Segna già la data per il 2026.