CANTONE 7: vino,bottega e cucina!

Continua a Latina l’apertura di locali enogastronomici che puntano alla qualità, questa volta siamo andati a conoscere la realtà culinaria di Cantone 7, situato nel capoluogo pontino in via Carlo Armellini, 32.

Non è un ristorante, ma un vero e proprio bistrot. Il locale è piccolino ma molto accogliente; la prima cosa che si nota, entrando, è la vistosa parete di vino sulla sinistra. Forse i tavoli sono leggermente più stretti della misura standard ma ben curati, le posate erano posizionate all’interno di un bicchiere di vetro, un’idea simpatica che evidenzia l’originalità del locale.

Abbiamo iniziato con delle alici fritte, un crostone di pane con sopra broccoletti, pecorino e uovo pochè di gallina livornese dell’azienda agricola Peppovo di Sora (FR), poi baccalà mantecato su salsa di ceci e parmigiano e una pasta mista del pastificio Gentile con patate e provola. Pietanze semplici, non troppo elaborate ma cucinate con prodotti genuini e di qualità, sapori ben bilanciati e nessun ingrediente copre l’altro.

Ho trovato interessante la carta dei vini, tutti ben selezionati e suddivisi per regione. La mia curiosità si è subito focalizzata su uno spumante prodotto dalla cantina Veneta Umberto Bortolotti di Valdobbiadene (TV) il Codice Bortolotti 10-94. Questo non è il solito prosecco ma possiamo definirlo un brut millesimato. L’annata in questione è la 2006 e viene prodotto con il 100% di uve chardonnay, affina 10 mesi in autoclave, segue un leggero passaggio in barrique e affina in bottiglia per ben 94 mesi; in questa annata sono state prodotte 6.600 bottiglie. Uno spumante fantastico dal colore giallo paglierino tendente al dorato brillante e vivace. Al naso emana un sentore leggero di crosta di pane, vaniglia e agrumi che si fondono con frutta matura come la pesca gialla, crema pasticcera e frutta secca come nocciola e mandorla; in bocca rispecchia i sentori dell’olfatto, anche se prevale la crema pasticcera, un gusto pieno e rotondo nella sua complessità. Un vino che alla fine risulta fresco, vivace ma anche complesso, a bottiglia coperta potrebbe surclassare molti spumanti italiani blasonati.

Come secondo abbiamo optato per un’ottimo filetto di scottona, una carne cotta alla perfezione, succulenta e saporita al punto giusto, talmente morbida che si scioglieva in bocca.

Abbiamo abbinato il filetto con una barbera, il Monleale annata 2011, della cantina piemontese Vigneti Massa: un vino dal colore rosso granato intenso tendente al violaceo, l’olfattiva presenta sentori di fiori come la viola, di piccoli frutti rossi come la mora e la ciliegia, cioccolato, vaniglia e sentori balsamici; in bocca risulta pieno, con un retrogusto persistente e gradevole. Un vino elegante e morbido.

Per completare la cena abbiamo ordinato un tipico dessert statunitense, il Brownie e un italianissimo tiramisù al bicchiere, entrambi molto buoni; accompagnati con un barolo chinato della cantina piemontese “Erbaluna”.

Durante la cena non abbiamo mangiato pane, ma a fine serata, leggendo attentamente il menù, mi rendo conto che il pane (di produzione propria) viene servito solo su ordinazione e con un sovrapprezzo di € 2,50, cosa che non condivido pienamente, ma questo è un parere strettamente personale.

È stata una bella scoperta, ci ritornerò sicuramente!

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