Qualche giorno fa insieme a degli amici ho visitato la cantina Montecorvino situata nel comune di Sermoneta, in provincia di Latina. Parliamo di un’azienda giovane la cui prima vendemmia risale al 2013.
I vigneti sono costituiti da piccoli appezzamenti dislocati alle pendici dei Monti Lepini (a Doganella e tra Sermoneta e Bassiano) e sono per gran parte di proprietà dell’azienda, mentre la restante parte appartiene ad amici produttori, il quale scopo unico è quello di ottenere una buona uva per produrre grandi vini.
La cantina gestita da due soci Andrea Fiacco che si occupa della cantina e della vinificazione, e dal socio Giuseppe Palombo che si occupa della coltivazione dei vigneti e insieme portano avanti sapientemente questa bella realtà. Ad accoglierci in azienda è stato Andrea che senza perdere tempo, ci ha fatto scoprire il mondo della cantina facendoci assaggiare i vini direttamente dai silos di acciaio, dalle barrique e dai tonneaux per confrontarli e capire l’evoluzione che subiscono nel tempo. Visto che era l’ora di pranzo, in un ambiente molto familiare, ci è stato servito un buffet di salumi e formaggi di qualità, accompagnati dal pane tipico di Priverno (la falia), così Andrea ha pensato bene si stappare qualche bottiglia di vino da farci assaggiare. Ed è iniziata così la nostra esperienza con i vini della cantina Montecorvino.
Il primo vino degustato è stato per me una vera sorpresa: La Fota prodotto con uve 100% falanghina. In genere la falanghina prodotta nel territorio laziale non riscuote molti consensi, forse perchè solo in pochi sanno produrla secondo lo standard qualitativo degno di questo vitigno. L’azienda Montecorvino, però, è riuscita a farne un capolavoro! Un vino che sprigiona profumi di salvia, ginestra, erba appena tagliata e agrumi maturi; in bocca ha una buona mineralità e sapidità. Un vino che ha suscitato in me la curiosità di assaggiare tutti gli altri vini proposti da Andrea.
Abbiamo continuato con due chardonnay: il Petrara 2016 e La Casetta 2014. Il Petrara non fa nessun passaggio in legno, quindi abbiamo di fronte un vino fresco e giovane, molto sapido e minerale, con profumi che si avvicinano agli agrumi, limone e pompelmo, ma anche floreale come la ginestra, con una leggera nota erbacea; in bocca è molto fresco e sapido con una buona persistenza. La Casetta invece matura solo in legno e quindi è molto più complesso e morbido; oltre ai sentori già citati nel Petrara, si aggiungono le note di frutta esotica, come l’ananas e il mango, di spezie e una piacevole nota tostata, in bocca si presenta morbido e vellutato. Stesso uvaggio ma molto diversi tra loro grazie al processo di maturazione.
Dopo aver assaggiato i vini bianchi, Andrea ha voluto farci assaggiare anche qualche rosso, incominciando dal Selvascura, un Montepulciano d’Abruzzo in purezza, però, dato che non è prodotto in Abruzzo e non è un DOC ma è un IGT , non può esserci la dicitura in etichetta. Ha un bel colore rosso rubino profondo, al naso i sentori ricordano i frutti di bosco, la ciliegia, le spezie orientali come il pepe nero, con un finale di caffè e liquirizia; in bocca è morbido, con un tannino ben bilanciato ed un finale persistente sul frutto.
Infine abbiamo assaggiato Le Rave 2014 prodotto con uve 100% meltot che nel bicchiere presenta un colore rosso rubino intenso, al naso ha dei sentori di frutti rossi, di ciliegia, con leggerissime sensazioni erbacee e di viola che ritroviamo anche nell’assaggio. In bocca ha una grande morbidezza e un tannino vellutato, con un finale fresco e fruttato ed una buona persistenza.
Abbiamo trascorso una bella giornata nella cantina Montecorvino ed ho potuto costatare che il livello qualitativo del loro vino è davvero ottimo e sono convinto che con il passare del tempo miglioreranno sempre più.