Un Ferrari (quasi) dimenticato…

Nata come un semplice esperimento mai andato in commercio e ritrovata per caso soltanto di recente, la Cuvée Fratelli Lunelli ‘95 è oggi protagonista di una di quelle rare esperienze sensoriali che solo un grande Ferrari riserva riesce a regalare.

Quella che vi sto per raccontare è una storia che ha dell’incredibile! Dopo un periodo di tempo, durato ben ventitre anni, Giovanni D’Andrea, storico rappresentante di Cantine Ferrari originario di Terracina e conosciuto da tutti come “John Wine” (nome della sua azienda), mentre era in atto il trasloco del suo ufficio, quasi per caso, fa un ritrovamento davvero eccezionale: una magnum di una cuvée fratelli Lunelli annata 1995 e sboccatura 2003, perfettamente custodita e mantenuta alla giusta temperatura all’interno della sua personale cantina!

La cosa entusiasmante di questa bottiglia è che non è stata mai commercializzata. Faceva parte di una serie destinata unicamente ad omaggi e regali della famiglia Lunelli; in pratica, possiamo definirla una prova di “lusso” in vista dell’uscita della Riserva Lunelli, millesimato 2002. Nonostante ciò, qualche notizia sono riuscito a reperirla ugualmente: prodotto con sole uve 100% chardonnay nell’anno 1995, che come tutti sappiamo è stata un’annata strepitosa; una volta pressato, il vino base è stato parzialmente fermentato in grandi botti di rovere austriaco e sboccato dopo ben otto anni. Recentemente John Wine ha finalmente deciso di stapparla e condividerla durante un pranzo con alcuni amici, tra cui c’era anche il sottoscritto: per me, poter raccontare di un qualcosa che ufficialmente non esiste, è un privilegio che mi emoziona ancora oggi. Del resto, la longevità del metodo classico di Ferrari è nota a tutti gli appassionati di vino ma, dopo 23 anni, tutti noi eravamo davvero ansiosi di stapparla per capire come si potesse essere mantenuta al suo interno.

Appena versato nel bicchiere presentava una bella e compatta spuma, la quale, man mano che scompariva, lasciava intravedere bollicine finissime e persistenti. Il colore era di un giallo dorato carico brillante, con un olfattiva molto intensa; inizialmente il vino era ancora leggermente “ chiuso” e presentava una minuta nota ossidata ma, passato qualche minuto, ha poi espresso tutta la sua intensità. Definirei il naso di questo vino ampio, con sentori floreali, come i fiori appassiti, con note di panificazione che si avvicinano più alla pasticceria, di frutta matura come la pesca, di frutta candita e secca, di nocciole tostate, di miele di acacia e di vaniglia. In bocca era cremoso, sapido e minerale, con una bollicina finissima e per nulla invadente; si percepiva anche una nota legnosa, ma un legno che migliorava il gusto, senza nasconderlo; un vino equilibrato, elegante, intenso e persistente, che mi ha lasciato in bocca un grande sapore, che sembrava non voler mai svanire. Senza dubbio, una delle più grandi esperienze enologiche della mia vita.

L’annata Migliore del secolo, questo Magnum ha percorso un lento cammino di affinamento, che ha permesso di ottenere, dalla vendemmia migliore del secolo, un prodotto unico, orgoglio della centenaria storia delle Cantine Ferrari”. Così recita la controetichetta del Trento Doc “Cuveè Fratelli Lunelli” Brut, rivendicando l’eccezionalità dell’annata 1995 di questo fantastico chardonnay metodo classico.

Potete trovare questo articolo a pagina 30 e 31 sulla rivista online: I Piaceri Della Vite.     http://ipiaceridellavite.it/i-piaceri-della-vite-v-dicembre-2017-2/#i-piaceri-della-vite-vi-febbraio-2018/page30-page31

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