La luna del casale: Un sogno realizzato!

Dal sogno di due coniugi, Nicoleta Sirbu e Luigi Caverni, di produrre vini di qualità in agricoltura biologica nel comune di Lanuvio, è nata la cantina “La Luna del Casale”. Ho avuto il piacere di visitarla qualche mese fa in occasione dell’evento cantine aperte. Appena arrivato in azienda sono rimasto affascinato dal bellissimo casale e dalle vigne (per la maggior parte caratterizzate da vitigni internazionali) che fanno da scenario all’imponente location. 

Sono stato accolto dalla Sig.ra Nicoleta che facendomi gli onori di casa, mi ha accompagnato a visitare la cantina spiegando dettagliatamente tutte le zone di produzione. Come già detto, la cantina segue un protocollo molto rigido per quanto riguarda la produzione dei vini e dell’olio extra vergine d’oliva, ossia quello dell’agricoltura biologica. Dal 1999 i proprietari hanno deciso di riqualificare tutti i vigneti abbandonati, arrivando a produrre ben dieci tipi di vino tutti di ottima qualità, ottenuta grazie all’impegno della Sig.ra Nicoleta e dell’esperto enologo Paolo Piera, i quali seguono attentamente tutte le fasi di produzione, dalla vigna fino all’imbottigliamento.

Dopo aver visitato la parte superiore della cantina, dove ci sono i silos di acciaio usati sia per la vinificazione che per la spumantizzazione, siamo scesi nella parte inferiore della cantina riservata all’invecchiamento del vino nelle barrique e nelle tonneaux; all’interno di esse, i cru dell’azienda, ovvero il Sara, il Sebastian e l’Alessandro (dedicati ai tre figli dei proprietari), riposano per diversi anni prima di essere commercializzati. Ad attenderci c’erano il direttore commerciale Enrico Vescovi e il sommelier Marco Braccini che gentilmente ci hanno fatto degustare alcuni vini prodotti dalla cantina, iniziando naturalmente dagli spumanti, proseguendo con i vini bianchi ed infine i rossi.

I primi vini in degustazione sono stati il Sara brut 2014, prodotto con uve 100% chardonnay e il Rosè brut 2016, prodotto con uve sangiovese e montepulciano: due spumanti di notevole struttura ed eleganza. Poi siamo passati ai vini bianchi fermi: il Lunario 2016 ottenuto da vitigni di malvasia puntinata, di candia, di trebbiano e piccole quantità di bellone, un vino morbido e vellutato, ma con la presenza di una buona nota acida; il Sara 2012 prodotto con uve 100% chardonnay, un vino estremamente intenso, strutturato e complesso. Per quanto riguarda i rossi, invece, sono stati serviti: il Plenilunio 2013, ottenuto da uve 100% merlot, un vino intenso e fine con una buona freschezza aromatica; il Meridies 2014, prodotto con uve cabernet sauvignon molto mature, è intenso ed equilibrato, ma a differenza di altri cabernet sauvignon assaggiati in precedenza, su questo vino non si percepisce la nota erbacea, ma molto più quella fruttata. E infine l’Alessandro 2010, un cru ottenuto da basse rese di uve merlot, cabernet sauvignon e montepulciano, un grande vino, complesso, morbido e strutturato con uno straordinario potenziale evolutivo di invecchiamento. 

Visitare questa azienda vinicola è stata davvero una bella esperienza ed ho avuto l’ulteriore conferma e dimostrazione che anche nel Lazio si possono produrre ottimi vini. Il merito va ai fondatori dell’azienda che hanno creduto nel loro sogno, investendo in questo territorio e avvalendosi di un personale qualificato per creare grandi vini laziali.   

Di seguito troverete tutte le foto scattate durante la giornata:

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