Ombra Nicola Gatta: Un “Franciacorta” non convenzionale.

La storia vinicola della famiglia Gatta iniziò sessant’anni fa a Gussago (BS) e ad oggi, dopo tre generazioni, si produce ancora “Franciacorta” ma in modo completamente diverso. Infatti sia il nonno che il padre di Nicola Gatta producevano vino Franciacorta rispettando determinati standard gustativi richiesti dal consorzio, ma quando Nicola ha avuto potere decisionale in azienda, scelse volutamente di non entrare a far parte del consorzio, così da poter produrre un vino che rispecchiasse al meglio le sue idee e che non fosse troppo “convenzionale” ed è solo per questo che non può essere identificato come un tradizionale Franciacorta. 

Chi mi conosce sa che non sono un grande estimatore dei vini biodinamici, ma il mio pensiero è cambiato quando ho avuto l’occasione di assaggiare questo vino nell’enoteca “Parliamo di Vino” di Antonio Iaccarino a Latina, infatti sono rimasto molto sorpreso nell’apprendere che quello che stavamo bevendo era un vino spumante metodo classico “Franciacorta” alternativo biodinamico. Sia nell’analisi olfattiva che in quella gustativa non aveva le caratteristiche tipiche di un vino biodinamico ed è proprio questo che lo rende unico nel suo genere, ma soprattutto è in questo momento che capisci la scelta del produttore di non scendere a compromessi con nessuno!

Dietro a tutto ciò c’è un grande lavoro che parte dalla vigna: Nicola non utilizza né diserbanti né prodotti chimici di sintesi, in cantina le fermentazioni avvengono solo spontaneamente con lieviti indigeni che sono presenti sulle bucce, non utilizza nessun tipo di chiarificante o stabilizzante e la solforosa presente è completamente di origine naturale.

Il vino in questione, denominato Ombra, è un brut cuvée assemblato con l’80% di uve chardonnay e il 20% di uve pinot nero, coltivate nella parte più orientale del Franciacorta, nel comune di Gussago a 400 metri di altitudine, in una zona collinare con terreni calcareo argillosi. Principalmente sono uve della vendemmia 2014 con aggiunta di vino della riserva 2013 conservato in vasche di cemento; la vinificazione avviene in bianco e, come abbiamo già citato, con fermentazione spontanea, con solo 37mg/l di anidride solforosa (naturale), affinato per 30 mesi sui lieviti o, se preferite, 30 lune e  al momento della sboccatura (che in questo caso è avvenuta a giugno 2018) viene aggiunto zucchero di canna grezzo disciolto nel vino (7 g/l).

Nel bicchiere il vino si presenta di un colore giallo paglierino, il perlage è molto sottile e la spuma è abbondante e cremosa. Al naso ha un’apertura importante, si sente tutta la sua mineralità e non si percepisce il classico sentore di panificazione, ma un sentore floreale come la mimosa o la ginestra, agrumi e frutta fresca. In bocca è vivace, ma la bollicina non è fastidiosa; è fresco e minerale con un finale lungo. Non ha un carattere ostile, anzi è molto gradevole.

Uno spumante metodo classico alternativo prodotto nel comprensorio della Franciacorta che esprime a pieno il territorio e non il solito gusto a cui oramai siamo abituati. 

3 commenti

  1. Giovanni

    Buongiorno,
    bisognerebbe informarsi bene prima di parlare di Nicola Gatta.
    Basta fare ricerche sulla famiglia Gatta oppure sui vini Mario Gatta che guarda caso ha la stessa sede di Nicola Gatta e fa vini simili….
    Quindi praticamente compra vini già spumantizzati probabilmente in oltrepò e poi li sofistica e scrive una valanga di minchiate in retroetichetta che tanto non essendo ne doc ne docg non hanno alcun valore….
    È comodo starsene fuori dalla docg cosí da poter scrivere quel cavolo che si vuole sulle bottiglie….tipo metodo solera 11 anni😂😂😂
    Ma daiiiiiii….Gatta metteva il Madeira nel suo Franciacorta…ed io lo sò perchè glielo vendevo!!!
    https://issuu.com/famigliagatta/docs/brochure_famigliagatta
    Famiglia Gatta,Villa Badia,Mario Gatta e Nicola Gatta sono i loro marchi ed in più fanno anche le birre….roba da matti.
    Spero che ora lei spenda un pò del suo tempo per mettere in croce questo truffatore…
    Grazie e buon lavoro

    1. Salve Giovanni, grazie per il commento, però devo dissociarmi dalle sue parole. Conosco Nicola e ho bevuto diversi vini che produce, non entro in merito alla famiglia Gatta ed al passato. Nicola secondo me è stato un ragazzo coraggioso, che si è messo in gioco producendo vini a suo gusto, naturalmente diversi dai soliti standard gustativi. Uscendo dal consorzio non ha vincoli e può dare libero sfogo a tutta la sua passione per produrre vino. Grazie e buon lavoro anche a Lei.

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