Vigneti Giacomo Boveri e Tacconibus Bistrot: Quando la storia si incontra.

Presso il Tacconibus Bistrot, situato nel centro storico di Priverno (LT) in una bellissima location piena di storia, all’interno del castello medievale palazzo Tacconi, nato dalla ristrutturazione delle vecchie scuderie dove all’interno è presente ancora il pavimento in cotto che risale al 1400, ho partecipato ad una interessante cena/degustazione riguardante i vini della cantina  storica dei colli tortonesi di Giacomo Boveri, in collaborazione con Polizzi Rappresentanze.  La famiglia Boveri come già accennato è una delle più antiche dei Colli tortonesi, infatti i cenni storici riguardanti le origini dell’azienda risalgono alla fine del settecento e gli inizi dell’ottocento. Ad oggi la cantina viene portata egregiamente avanti da Giacomo Boveri, il quale nel 1988, rinunciando ad un posto fisso, fece la scelta azzardata ma saggia di continuare a lavorare nell’azienda di famiglia, aumentando la superficie aziendale, migliorando le tecniche di vinificazione e puntando sui vitigni storici del suo territorio, come il Timorasso e, visti i risultati, questa fu sicuramente la scelta vincente.

Per darci il benvenuto ci sono state servite delle “bruschette del territorio”: una con patè di “chiaccheteglio di Priverno” (presidio slow food), un termine locale che indica una varietà di broccolo caratterizzata dal colore viola e da un sapore delicato, mentre l’altra con guanciale e accompagnate da olive nostrane.

In abbinamento uno spumante metodo classico, 30 mesi sui lieviti, denominato Callis, prodotto con uve 100% grenache blanc. Nel bicchiere ha una bella presa di spuma con bollicine fini e persistenti, ha dei buoni profumi che variano dal floreale all’agrumato e fruttato come la banana. In bocca è molto secco, dando quasi l’idea di un extra brut. Non è assolutamente un vino leggero, ma la sua migliore espressione può darla sicuramente abbinato al cibo.  Un vino beverino ed elegante.

Come prima portata sono stati serviti degli gnocchetti di patate artigianali, con zucca ed un buonissimo e croccante speck di bufala della Macelleria di Gaetano Mastrantoni.

Un piatto veramente perfetto: gli gnocchi avevano la giusta consistenza e soprattutto una cottura ottimale, la salsa di zucca, dolce e vellutata, era bilanciata dalla croccantezza e la sapidità dello speck e della cialda di parmigiano.

Gli gnocchetti sono sono stati abbinati al Timorasso Munta l’è ruma annata 2014, prodotto con uve 100% timorasso, un vitigno autoctono dei colli tortonesi che ci regala grandi vini molto longevi. Nel bicchiere presenta un bel colore giallo paglierino, brillante; al naso regala una ventata di freschezza e mineralità, con note di pesca, mela, agrumi, fiori come la ginestra e leggermente erbaceo. In bocca è molto sapido e persistente, un vino piacevolissimo che tra qualche anno ci sorprenderà.

Il secondo è stato un mix di sapori: uno stracotto di cinghiale e broccoletti di Priverno. Una pietanza con tutti i sapori al punto giusto; la speziatura e le verdure diventavano un tutt’uno in bocca amalgamandosi alla perfezione con la carne senza diventare mai stoppacciosa.

Con lo stracotto di cinghiale ci è stato servito il Barbera Superiore dei Colli Tortonesi DOC, il Bricco della Ginestra, annata 2013. Un vino dal classico colore rosso porpora con leggeri riflessi che virano verso il viola, al naso esprime note di piccoli frutti rossi, ciliegia e amarena, floreali come la viola, ma con il passare del tempo nel bicchiere escono note più intense come il pepe e il tabacco e un leggerissimo sentore di liquirizia nel finale. In bocca l’alta gradazione si fa sentire tutta, bilanciata dalla freschezza; è un vino strutturato e persistente, davvero un’ottima barbera.

A fine cena è stata servita una vera specialità: il panettone artigianale del pasticcere professionista Davide Marazza, nella variante classica, con canditi e uvetta, e mandorlato con scaglie di cioccolato. Sul packaging c’era scritta la frase

“oltre la pasticceria” e vi posso garantire che è realmente così! Un panettone prodotto esclusivamente con lievito naturale fresco che il pasticcere tiene personalmente in vita con dei rinfreschi giornalieri; questo denota un percorso molto difficile da fare, ma che porta grandi risultati sul livello qualitativo del prodotto finale. Soffice al taglio, all’interno un bel colore giallo dorato, molto profumato con un gusto unico.

Quando a tavola c’è qualità le serate riescono sempre bene.

 

4 commenti

  1. Emiliano Polizzi

    Una serata perfetta come hai sapientemente raccontato tu Tommaso e a te va un mio ringraziamento oltre che tanta stima. Ringrazio inoltre tutti i commensali che hanno partecipato, ringrazio Mario, propietario del Tacconibus per l’ospitalità e le squisite pietanze preparateci, e tutto il suo staff, ringrazio l’azienda di Boveri Giacomo che mi supporta nei miei progetti e un ringraziamento va anche al grande pasticcere Davide Marazza che ci ha permesso di conoscere sapori unici!

  2. Tacconibus Bistrot

    Un grazie a Tommy, perché i suoi racconti minuziosi sono fatti sopratutto con il cuore, sono travolgenti e appassionanti.
    Grazie a Emiliano Polizzi di Polizzi Rappresentanze, che mi “supporta & sopporta “quando gli chiedo di continuo nuove chicche per i miei clienti come il Timorasso di Giacomo Boveri 👏🏻👏🏻.
    Un grazie a Davide Marazza per il suo sublime panettone, sentirlo raccontare come nasce un panettone artigianale e tutte le fasi che si susseguono fino ad arrivare al prodotto finale è stata una bella esperienza.
    Grazie a tutti i miei clienti che partecipano alle nostre serate e infine a tutti i miei fornitori. Senza di loro questo nn potrebbe esistere.
    Grazie ed un saluto dall’oste.

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